La corretta progettazione degli impianti sanitari è fondamentale per evitare sprechi di acqua calda (efficienza energetica della distribuzione e del ricircolo) ed igienicità al sistema.
Come si affronta il problema del ricircolo mediante SymCAD è illustrato in una apposita scheda.
Qui ci occupiamo di cosa il progettista può fare con il nostro software per garantire un impianto adeguato, dal punto di vista igienico, a quanto richiedono le ultime tecnologie proposte da molte aziende, per esempio Viega (da cui ricaviamo buona parte delle illustrazioni).
Per garantire una costante ed elevata qualità dell’acqua sanitaria, la stagnazione nelle tubazioni deve essere minimizzata. Il problema è di primaria importanza nel caso vi siano impianti, o parti di questi, a scarso impiego.
Camere di hotel scarsamente utilizzate in bassa stagione, bagni di servizio usati occasionalmente e utenze collocate in locali raramente sfruttati, sono esempi di come un impianto non progettato a regola d’arte potrebbe trasformarsi in una situazione ad elevato rischio. Il problema legato alla stagnazione dell’acqua si può facilmente limitare in fase di progettazione, avendo cura di rispettare le indicazioni fornite dal rapporto tecnico UNI CEN/TR 16355, ovvero il documento di riferimento per la corretta progettazione e installazione degli impianti sanitari a livello europeo. Limitare quanto più possibile i cosiddetti “rami ciechi” di impianto ed intercettare tutte le derivazioni di impianto inutilizzate, sono sicuramente gli accorgimenti indicati più semplici da mettere in pratica.
Negli impianti di acqua sanitaria i sistemi di distribuzione ad anello o in serie sono, dal punto di vista igienico, da preferire a un’installazione con raccordi a T. Il gomito doppio permette la continua entrata ed uscita dell’acqua nella zona del punto di prelievo quand’anche esso non venga utilizzato. Acqua sempre “fresca” e non stagnante in ogni punto dell’impianto grazie alla sola apertura di un punto qualsiasi di prelievo (rubinetto, scarico WC, doccia, ecc.). Per garantire la bontà dell’acqua sanitaria anche in impianti di grandi dimensioni, occorre installare il gomito doppio a 90°. Ciò permette di inserire un numero di punti di erogazione ancora maggiore negli impianti di distribuzione ad anello
Schemi di impianto che è possibile realizzare con SymCAD
A – Installazione in serie
Consigliato per gli impianti dove è facile individuare un’utenza ad elevata frequenza di utilizzo
Grazie a questa disposizione, si può dare un contributo tecnico efficace per il mantenimento dell’igiene posizionando i punti di erogazione più utilizzati come ultimo elemento (es. WC per l’acqua fredda e lavabo per l’acqua calda). Attivando quindi l’ultima utenza, il flusso di acqua attraverserà i punti di erogazione precedenti, provvedendo così al ricambio dell’acqua.
B – Installazione ad anello
E’ la soluzione ideale per gli impianti in cui risulta difficile individuare il punto di erogazione di maggior utilizzo. Grazie alla propria configurazione, ciascun punto di prelievo si alimenta da entrambi i lati dell’impianto ad anello , ricambiando l’acqua ad ogni ramo.
Ulteriori informazioni
I componenti per facilitare la circolazione dell’acqua sanitaria negli impianti
Gomito doppio con flangia per una distribuzione ad anello o in serie, che collega l’un l’altro i punti di erogazione (Viega).
Raccordo a T con flangia versione disassata per una distribuzione ad anello o in serie (Viega).
C – Inserto Venturi
Grazie a pochi accorgimenti, anche l’installazione di un rubinetto che avrà scarso utilizzo (es. rubinetto in cantina) può essere effettuata in maniera impeccabile sotto il punto di vista igienico: un inserto Venturi ed un allacciamento del rubinetto mediante linea ad anello sono sufficienti a garantire igienicità L’inserto Venturi nella colonna montante o nelle tubazioni della distribuzione principale ai piani, opportunamente dimensionate, assicura che anche nei punti di erogazione scarsamente utilizzati ci sia un ricambio di acqua.
Nell’immagine: inserto Venturi installato fra due raccordi a T che creano il collegamento ad un tratto ad anello. L’inserto va installato nella linea montante principale e posizionato tra due raccordi a T che creano la deviazione verso un tratto ad anello nel quale si trova il punto di prelievo. Ad ogni prelievo in un punto successivo all’inserto (ragionando in direzione del flusso dell’acqua) si crea automaticamente un lieve differenziale di pressione secondo il principio di Venturi, che permette di deviare il flusso anche lungo il tratto ad anello, in modo che l’intero volume di acqua presente in quel tratto sia ricambiato nell’arco di 24 ore. In questa maniera si evita sicuramente il ristagno di acqua in questo tratto dell’impianto – premesso il corretto dimensionamento della linea montante principale.